Sapere bere e saper mangiare in Spagna
(articolo scritto sul periodico LEGGO GRAN CANARIA n. 1 del 15 febbraio 2019)
INTRODUZIONE
di
Stefano Dottori
Tutti noi abbiamo la
necessità di mangiare e bere, ma siamo proprio sicuri che lo stiamo facendo
bene? L’alimentazione è una cosa seria, ma, pur ascoltando con molta attenzione
il parere dei nutrizionisti, non possiamo esimerci qualche volta di fare quello
strappetto alimentare che ci dà piacere e soddisfazione, d’altronde anche il
gusto è uno dei nostri sensi e anche lui dovrà ogni tanto avere la sua parte di appagamento.
È così, allora, che ho
pensato di cimentarmi nell’ardua impresa di raccogliere dalla cucina spagnola
tutte quelle ricette dalle più antiche e popolari a quelle più moderne e
sofisticate senza dimenticare assolutamente i necessari abbinamenti con i vini
che ritengo sempre fondamentali per la riuscita di un buon pranzo (o cena).
Addirittura, a volte ho cambiato le pietanze che mi ero prefissato di
prepararmi, in funzione del vino che avevo nella mia cantinola.
Quindi, di volta in
volta, parleremo di un vino, della sua storia, del suo profumo, del suo sapore,
del suo retrogusto e cercheremo di abbinarlo con un cibo che particolarmente
gli si addice.
Un principio
importante, che è tutto mio nel senso che non l’ho mai sentito da nessuno, è
quello di rispettare sempre il grado di pulizia
e gradevolezza nello schioccare la lingua sul palato. L’ultimo bicchiere di
vino o l’ultimo sorso che sia, non deve essere seguito dall’introduzione di
altro cibo, il dolce e la frutta dovranno aspettare un po’ perché quell’ultimo
goccio di vino ha il compito di pulire la cavità orale, portando via il cibo e
lasciare quel particolare sapore di vino più cibo che deve necessariamente provocare
quel sorriso di soddisfazione che si stampa sul viso di chi ha gradito fino
all’ultimo il pasto che ha consumato.
Quindi, proseguiremo
adottando questa successione di argomenti e questo per ogni numero:
1.
si presenta un vino, se ne danno le
caratteristiche, si possono anche aggiungere commenti dei produttori, se ne
presenta la storia e quant’altro utile alla definizione del prodotto;
2.
una volta che sappiamo tutto o molto su
quel vino, vediamo, con i consigli che possono arrivare dalle massaie, dai
cuochi, da chi sa comunque cucinare, quali cibi possono adattarsi ad un tale
vino; quindi sceglieremo sempre il cibo in funzione del vino;
3.
una volta rintracciata la/le pietanze
che ritengo più adatta/e, fornirò anche la/le relativa/e ricetta/e per
cucinarla/e.
Le scelte dei vini che
farò sono casuali, non c’è un ordine particolare, direi piuttosto che la preferenza
sarà sempre per quei vini che riuscirò a conoscere in modo soddisfacente per
proporlo al nostro lettore.
Dopo questa
introduzione, prima di cominciare il lungo elenco dei vini spagnoli e dei
relativi cibi da abbinare (dal prossimo numero di marzo) è necessario dare una
serie di notizie che riguardano la produzione di vino spagnola. Ci sono cose
interessanti che bisogna sapere.
Diciamo
subito che dalle analisi dei ritrovamenti archeologici e dalla complessa
interpretazione della documentazione scritta pervenutaci sappiamo, oggi, che
nell’VIII secolo a. C., ai tempi d’oro della potenza greca (ricordate Sparta e
Atene?) quando ancora Roma era un villaggio di pochi individui, nella penisola
iberica era già in uso la viticoltura, ma dobbiamo, comunque, attendere
l’avvento successivo dei Romani per rilevare una forma di industrializzazione
organizzata nelle varie province spagnole.
È anche
questa cultura! Che c’è di meglio d’imparare qualcosa di interessante davanti
ad un buon piatto e ad un buon bicchiere di vino?
Sono
stato sempre convinto che il buon bere, il buon mangiare accompagnato dall’ingrediente
culturale dia un tocco di classe alla cerimonia del pranzo o cena che sia.
Vino, cibo e cultura. Una meraviglia, no?
Nessun commento:
Posta un commento