Intervista al presidente dell'A.P.I.C.E. (Associazione Pensionati Italiani e Connazionali all'Estero): Giuseppe Bucceri
(articolo scritto sul periodico LEGGO GRAN CANARIA n. 2 del 15 marzo 2019)di Stefano Dottori
Già trovare l’onestà in
un uomo è cosa non frequente, se poi aggiungiamo che questa persona sente
profondo interesse per l’aiuto al prossimo, nutre un forte amore per la natura,
è corretto nei rapporti umani, la sua dedizione al lavoro è totale, mostra tenacia
e volontà nelle iniziative in cui crede, è un trascinatore per il suo carisma e
si ribella con tutte le sue forze davanti alle ingiustizie, allora stiamo
parlando di un personaggio sicuramente raro per il quale è stimolante conoscere
il suo percorso di vita da quando ragazzo, cresciuto in un ambiente difficile
nell’entroterra di quella Sicilia ancorata a vecchi schemi di una società
stagnante, priva di stimoli, con poche risorse, decise di intraprendere la vita
militare nell’Arma dei Carabinieri. Successivamente, lasciata l’Arma,
intraprese l’esperienza della vita politica
Così è iniziata
l’intervista a Giuseppe Bucceri, presidente dell’A.P.I.C.E..
Domanda - Perché hai intrapreso la
carriera politica?
Risposta
- La mia esperienza in politica è stata molto breve. Avevo un sogno, ma la
realtà del mondo politico mi ha presentato una dinamica di comportamento che non sono riuscito ad intuire o magari ho
fatto finta di non capire. Quale risultato? Ho preferito abbandonare il sogno.
Domanda - Parlami della decisione di
lasciare l’Italia.
Risposta
- Ho lasciato l’Italia per trovare una sistemazione tranquilla, lontana dagli
stress di una grande città come Roma, dove ho vissuto per oltre 35 anni,
ma soprattutto un paese dove regnasse il
caldo. Non volendomi allontanare molto dall’Italia, ho scelto Gran Canaria. La
scelta della nuova destinazione era anche appoggiata dal fatto non indifferente
che, da errate informazioni, avrei
ottenuto la pensione defiscalizzata e quindi, oltre al clima, avrei avuto un
interessante vantaggio economico. Purtroppo, invece, per la defiscalizzazione
non è andata bene, tanto è vero che dopo
aver preparato tutta la documentazione ed averla trasmessa all’INPS, mi sono
visto respingere la richiesta a causa dell’art. 19 del trattato Italia-Spagna. Amareggiato, iniziai cosi la mia
battaglia contro quella che ritengo un’ingiustizia evidente. La forte reazione
mi ha portato a fondare un’associazione che ho chiamato A.P.I.C.E. (Associazione dei Pensionati Italiani e Connazionali all’Estero) nella quale ho raccolto pensionati e non per i quali cerco
di essere d’aiuto. Con questa struttura io e gli altri interessati abbiamo
avviato un ricorso, appoggiandoci ad uno studio legale romano. Ho sentito
anche la necessità di fare un’associazione dopo aver udito molte lamentele per
truffe subite da persone alle quali venivano sottratte somme ingenti di danaro per
un documento il cui costo è molto inferiore. Questa circostanza e altri motivi
mi hanno spinto a fare qualcosa di utile per i connazionali.
Domanda - Parlaci in modo più preciso
dell’associazione A.P.I.C.E..
Risposta
- L’associazione non ha scopo di lucro. Il suo fine è aiutare i connazionali
che desiderano trasferirsi all’estero, aiutandoli ad ottenere tutti i
certificati necessari, dare assistenza fiscale, legale, sanitaria, a volte
intervenendo con mezzi economici, organizzare eventi socio-culturali anche per
generare un gruppo consistente di associati. L’unione fa la forza!
Le
altre finalità dell’Associazione sono quelle di condurre delle battaglie come:
1. la
defiscalizzazione della pensione per gli Ex-Inpdap;
2. il
Certificato Esistenza in Vita;
3. proporre
il rilascio del NIE plastificato e con la foto;
4. combattere
tutti coloro che continuano a truffare i nostri connazionali;
5. rappresentare
gli italiani nelle varie fasi della loro vita nell’arcipelago canario e altro
ancora.
Dopo
2 anni di intenso lavoro e avendo l’apprezzamento da parte delle rappresentanze
governative presenti in Spagna Com.It.Es., nonché una stretta
collaborazione col Consolato di Gran Canaria, abbiamo aumentato la nostra
forza. Nel giugno 2017 il Com.It.Es. di Madrid mi ha assegnato il PREMIO ALL’ITALIANITÀ.
L’Associazione A.P.I.C.E. è autorizzata e registrata presso il Ministero degli
Interni Spagnolo. Nel novembre 2017 a Gran canaria e a Gennaio 2018 a Tenerife
si è tenuto il Primo Convegno APICE. Nasce così anche una fattiva
collaborazione con il Console Onorario di Las Palmas (Dr. José Carlos de Blasio)
e con il CGIE, tramite il Consigliere
Dr. Giuseppe STABILE.
Domanda
- Qual è l’età media dell’italiano che
trasloca alle Canarie e che pensione percepisce?
Risposta
- Abbiamo fatto una ricerca statistica e il risultato indica che l’età media di
chi si trasferisce in una di queste isole oscilla tra i 58 e i 60 anni.
Mediamente, la pensione che viene ricevuta si aggira intorno ai 1.500/1.600
euro mensili.
Domanda - Hai potuto notare se questo
fenomeno migratorio è in ascesa?
Risposta -
I pensionati che vivono nell’isola stanno aumentando anche a causa delle
continue pubblicità poco veritiere. Non è vero che con 800 euro si vive bene.
Parlo, naturalmente, della zona sud dell’isola dove, a causa del clima più favorevole,
l’affluenza è maggiore ed i prezzi sono sensibilmente lievitati in pochi anni.
A coloro che mi contattano raccomando,
prima di trasferirsi, che facciano un giro esplorativo e che diffidino di
chi promette case ed altro a poco prezzo.
Domanda - Il fenomeno di questa migrazione
è un evento solo italiano?
Risposta
- No! Il trasferimento dal proprio Paese alle isole Canarie è un fenomeno che
riguarda un po’ tutti i Paesi europei, soprattutto quelli del Nord Europa.
Mediamente le loro pensioni sono più alte delle nostre e per loro la vita è più
facile.
Domanda - Andiamo ora sul sentimentale.
Hai avuto momenti di nostalgia?
Risposta
- Certo! L’Italia è il mio Paese e le mie radici sono là. L’avrò sempre nel mio
cuore per tanti motivi: la sua storia, la gente, le sue contraddizioni, i suoi
monumenti, il cibo e tanto altro. Sinceramente avrei voluto portarmi molte cose
dalla mia Sicilia, ma non è stato possibile.
Domanda - Un’ultima cosa: cosa dire ai
tuoi connazionali che vogliono trasferirsi alle Canarie?
Risposta
- Il mio messaggio ai pensionati è quello di contattarci e di seguire la nostra
Associazione. Vorrei anche che l’italiano, che viene a vivere qui, mantenga un
contegno decoroso in un Paese che ci ospita e che è simile a noi. Nelle
Canarie, negli ultimi anni sono accaduti molti episodi che hanno portato a
farci classificare persone poco
affidabili, addirittura con notizie apparse sulle pagine facebook o con
scritte sui muri, dove invitavano la popolazione italiana ad andare via. Queste
notizie fanno male e per colpa di qualcuno siamo stati etichettati
tutti. Facciamoli ricredere!
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