sabato 8 dicembre 2007

La scuola - mamma mia che sfacelo!

Sono un insegnante di matematica (primo brivido per la maggior parte dei lettori ... matematicaaaa!? "non ci ho capito mai niente"). Ma, allora come fanno quei ragazzi extracomunitari (dell'est: ucraini, russi, cinesi, ecc.) a brillare in questa disciplina? Ne ho e ne ho avuti: per la quasi totalità (95%) le conoscenze matematiche erano e sono sensibilmente superiori a quelle richieste per la classe che stavano frequentando e frequentano. Sono tutti portati per la matematica? Certamente no, ma hanno metodo. Come lo hanno appreso? La loro scuola! I loro programmi! La figura dell'insegnante ancora rispettato! L'insegnamento moderno della disciplina! Il ruolo che riveste la scienza nella vita del loro Paese! Gli orari scolastici più impegnativi e professionali! Gli indirizzi di studio scolastici più attuali! ... e chi più ne ha più ne metta!
La nostra scuola? Lo stampo, ancora fortemente giolittiano, limita lo sviluppo dello studio scientifico e gli insegnanti, ahimè, sono spesso preda facile delle situazioni che si vanno a creare. Foto alle gambe della professoressa di inglese, contatti "fortuiti (?)" con il seno della professoressa di lettere, infatuazione delle ragazzine per il professore di filosofia, sono, tra l'altro, eventi che portano la nostra scuola a livelli di quasi impossibilità di insegnamento. Senza poi parlare della preparazione di qualche docente che ... meglio lasciar perdere!
La mia lunga carriera (la pensione fra pochi anni) mi ha portato tanta esperienza, tanta conoscenza nei rapporti sociali con gli alunni, la consapevolezza, sopratutto, dei grossi limiti che costringono la nostra scuola ad essere semplicemente un ricovero di giovinastri interessati ai loro rapporti sociali, alla musica, agli incontri pericolosi extra scolastici, ai pubs, alle discoteche, al sesso, a tutte le attività, insomma, dove lo studio non è minimamente contemplato.

Esami di stato anno scolastico 2007:
Prof. chiede: "Sai dirmi perché negli anni settanta, quando ancora la Russia era l'U.R.S.S., si parlava di guerra fredda tra le due potenze (russa e americana)?"
Alunno: (attimo di riflessione, illuminazione sul viso seguito da un breve sorriso di chi sa e risposta decisa) "perché la guerra l'hanno fatta in Russia".
Risatine sommesse della commissione, spiegazione giustificativa del professore: "Già ha detto così perché in Russia fa freddo".
L'esame è continuato e l'alunno è stato promosso con sessantuno su cento.
Basta questo esempio - ne potrei portare centinaia (ho esaminato circa tremila alunni nella mia carriera) - per capire che la situazione è drammatica.

I vari ministri che si sono susseguiti, ora di sinistra, ora di destra, hanno cercato di portare innovazioni che sono risultate sempre più disastrose con la conseguente precipitazione nei più profondi abissi dell'ignoranza. Se dovevano produrre certi aborti era meglio lasciare la scuola come era. La scuola media con il latino e così via. Era una scuola non più adatta ai tempi, ma almeno vi era organicità. Direi quasi che per il periodo nel quale fu concepita (riforma Gentile) era un piccolo gioiellino. Ma bisogna avere l'onestà intellettuale di ammettere che i cambiamenti portati nel tempo hanno indebolito le strutture della scuola che, seppure obsoleta e superata, era strutturalmente ancora valida e fornitrice di cultura.
Il lettore penserà che il vecchio che sta scrivendo è il solito rompiballe frustrato che alla fine di un percorso di vita lavorativa vuole vomitare tutto il marcio che ha incontrato e che ha dovuto subire, senza mai sapersi ribellare a chi, incompetente, ma con potere, rovinava sempre più la scuola italiana.
Anagraficamente, in effetti, qualche annetto ce l'ho, il fisico - ringraziando il nostro Datore di vita - sta bene e ... ancora perfettamente funzionante in tutte le sue parti. Il cervello ancora fa il suo dovere, ritengo anche bene e mi piace come funziona. I rapporti sociali ottimi. La curiosità sempre viva. La voglia di studiare e aggiornarsi sempre presente. Situazione economica buonina (grazie ai miei fu genitori!).
Quindi, escludendo il vecchio (rimbambito) e il frustrato rimane il rompiballe. Ecco, questo mi piace esserlo. Ma non voglio e non vorrò mai essere un borbottone inconcludente; vorrei, perciò, segnalare (forse meglio denunciare) tutto ciò che nella nostra scuola non va. Inutile ripercorre strade già ben note a tutti e, comunque, passate. Non servirebbe molto! L'utilità del passato consiste nel riconoscere gli errori commessi per non commetterne degli altri. Quindi, successivamente anche qualche proposta.
Ciò che serve, ora, è generare un gruppo di personaggi (e questo è il difficile), al di fuori dalla politica (altrimenti se c'è la sinistra si studia Marx, se c'è la destra si studia Nietzsche), fortemente conoscitori delle problematiche scolastiche che siano accompagnati da altrettanti esperti in vari settori del mondo europeo e mondiale in modo da poter associare all'esperienza del docente le esigenze del mondo dell'inizio del terzo millennio. Un lavoro del genere, mi rendo conto, avrà bisogno di un periodo di preparazione e realizzazione non certo breve, ma bisogna, comunque, cominciare evitando quegli scempi che il Ministero, nella persona di un Ministro ignorante della materia, sforna senza cognizione di causa.
Per esempio, l'ultima ordinanza, scaturita da non so quali menti diaboliche (mi sa che lo fanno apposta e poi spiegherò perché), mi riferisco alla Legge 26 dicembre 2006, n. 296, è stata fatta (con i piedi) perché (parole testuali di AS agenzia scuola) il nostro sistema scolastico compie così un passo molto importante per allinearsi con i sistemi di altri Paesi dell'Unione Europea. Mi chiedo, intanto, perché dobbiamo sempre correre per allinearci, sempre in ritardo l'Italia, vero? Perché, poi, gli altri Paesi fanno sempre (o quasi) prima di noi? Sono migliori i popoli? Non credo! Abbiamo delle risorse nelle nostre menti (italiane) da far paura. Allora, forse, vuoi vedere che la questione ricade sui personaggi che governano il Paese. Ma possibile che siamo stati e siamo (speriamo che non saremo) così sfigati da avere avuto sempre individui che hanno effettuato scelte così sconvenienti (certamente mai per loro) per i servizi sociali del nostro Paese.
Qui non si tratta di destra o sinistra, né di centro, né di prima o seconda repubblica. Questi sono tutti giochetti per dare materiale di discussione a chi poi non ha alcuna voce in capitolo. E passano gli anni, si succedono governi, ma quelli non li sposta nessuno. Sono sempre lì, inamovibili, vecchie cariatidi saldate alle loro poltrone di potere. Quando saranno oltrepassati (forse non accadrà mai) non dovranno neanche fargli il mezzobusto, saranno lì sempre, rigidi, tutto busto.
Mi ricordo, accidenti ... non rammento il nome, che un ministro delle finanze (si parla di molto prima della guerra) diede le dimissioni perché i suoi bilanci non quadravano per 1 lira o mille lire che fossero. Ma chi era? Un alieno? Qui i nostri bravi governanti inanellano cappellate a non finire, eppure mi pare che i nomi che risuonano nell'atmosfera viziata del Palazzo siano sempre quelli. Dimissioni? Ma vuoi vedere che nella nuova versione del dizionario italiano questa parola verrà omessa?
Mi chiedo, ora, ma come è possibile che non ne azzecchino una? Beh! A onor del vero qualche cosa l'avranno pure ben fatta, ma è poca cosa quando si ha a che fare con l'onore di un Paese e con le tasche dei suoi abitanti che corrono sempre ai ripari pagando fior di tasse per colmare i buchi (meglio dire voragini) lasciate dai nostri incaricati politici.
Non voglio fare espressamente riferimento a qualche Paese estero. Sarebbe troppo facile dimostrare con semplici confronti la limitatezza del nostro Pese. Ancora facciamo parte dei G8? Sì, ma nella parte della Cenerentola di turno.
Il fatto che non ci siano personaggi illuminati a dirigere l'Italia, pone come conseguenza che chi c'è si contorna di personaggi ancor meno illuminati, fino ad arrivare al buio più profondo. E da costoro che vuoi tirare fuori? D'altra parte, i prodotti legislativi, incompleti, errati, superficiali, che scaturiscono da tali menti brillanti danno la possibilità al popolino frustrato di commentare (mesi, anni) di dimostrare scendendo in piazza (soldi che se ne vanno e produzione che diminuisce) per arrivare al "compromesso", dove qualcosa s'aggiusta, ma che non risolve, comunque si voglia porre la questione. E così gli anni passano, i bimbi crescono, i genitori muoiono, i problemi restano e loro sempre lì. Ecco, forse, perché lo fanno apposta.
Ma ritorniamo alla scuola. C'è un grande bisogno di riforme, ma riforme profonde, non distruttive, ma utili alla cultura, ma non una cultura così tanto per sapere tante cose, quello che serve è una cultura adeguata ai tempi. Nuovi programmi, nuovi corsi che possano porre i nostri ragazzi in condizione paritaria con gli altri dei Pesi Europei. Bisogna anche educare sugli argomenti che sono ormai attuali, senza timore e vergogna: prosituzione, violenza, criminalità, droga, sociale, ecc. ecc.. Le parole e gli argomenti li conosciamo tutti. Basta coi teatrini politici in televisione. Ormai, anziché lo spettacolo di varietà stasera ci vediamo l'on. Pisellino che si confronta con l'on. Pisellone. E giù i soliti ritornelli! Che palle! (Ops! scusate il calo di qualità, ma la citazione mi è uscita proprio di cuore e, quindi, non la cancello!)
Oggi si parla di nuovo obbligo nella scuola (qualche anno in più di studio), bene! Saremo tutti meno ignoranti (per quello che si impara oggi a scuola ...). Ma nessuno si è posto il problema di una nuova situazione emergente (anzi è già emersa da qualche anno) e che sarà sempre più presente nelle aule della nostra scuola italiana. Tutti quegli immigrati che si riversano sulle nostre coste e che, puntualmente vengono accolti e poi non rimandati a casa, che fine fanno? Si disperdono per l'ambiente. Una percentuale (non voglio quantizzare perché non conosco i valori statistici) trova lavoro e, comunque, decide di condurre una vita onesta. I figli? Lavorano pure loro e molti di essi decidono di frequentare una scuola italiana, più precisamente un corso serale per studenti lavoratori. Nella scuola dove insegno, nel corso serale, da pochi esemplari di qualche anno fa (7 - 8 anni fa) con un peso statistico trascurabile, siamo arrivati a raggiungere il 20% della popolazione scolastica (alunni). E il fenomeno è destinato a crescere. Sono queste persone desiderose di integrarsi nel rispetto delle Leggi del nostro Paese. Ma come le accogliamo? Come affrontare i problemi della lingua? Come insegnare le varie discipline e raccordarci con le loro conoscenze e la loro cultura? Abbiamo Cina, Africa, Islam, America Latina. Come integrarli? Ma come posso ad un congolese, cresciuto nell'orrore delle guerre tra il suo Paese e gli Stati limitrofi e che ancora vede nella sua mente i drammi vissuti, la morte dei propri cari, cominciare a dirgli che un'equazione di secondo grado ha sempre due soluzioni reali se il discriminante è maggiore o uguale a 0. Ma che gliene frega! Giustamente! Di questo neanche una parola nella Legge. Dico, parlo del 20% degli studenti. E l'educazione degli adulti? Anche in questo caso neanche una parola! Sono convinto sempre di più che lo stanno facendo apposta. Non riesco a credere che i nostri politici che gestiscono il Ministero della pubblica istruzione (?) non abbiano conoscenza di questi fenomeni e che esiste un pubblico che, anche se non molto desiderato, comunque c'è. E se questi ti diventano criminali?
Dicembre 2006, prima di Natale. Vado a piazzale Clodio, tribunale di Roma, per incontrare un avvocato per una causa civile (gestivo alcuni condomini, ora non più). Nell'attesa ho visto tante porticine con elenchi di persone (10 per ogni foglio e una data all'inizio). "Ma che è" chiesi all'avvocato con il quale avevo l'appuntamento. "Sono tutte persone che devono subire processi - si parla di penale - nei prossimi giorni". Terminato con l'avvocato sono tornatop indietro per vedere i nomi e le loro origini (e qui che si vede lo spirito del rompiballe):
- primo foglio: 2 italiani, 4 rumeni, 4 arabi;
- secondo foglio: 5 italiani, 2 albanesi, 3 rumeni
- terzo foglio: 8 arabi, 1 rumeno, 1 albanese
- quarto foglio: 1 italiano, 3 albanesi, 2 arabi,4 rumeni
Poi mi sono fermato. Era quello che volevo sapere! Non c'è da commentare. Basta solo dire che su 40 processi penali, l'80% sono stranieri. Un ex sindaco di Roma una volta si espresse dicendo: ma noi dobbiamo stendere una mano per accoglierli. Indubbiamente il messaggio è molto cristiano. Chissà se lo dovessero assalire per una rapina sarebbe sempre dello stesso parere. Ah! Già, dimenticavo ... lui va con la scorta.

Per ora il lettore si dovrà accontentare dello sproloquio sopra riportato. E' tardi, ho sonno e me ne vado a letto. La mia compagna reclama la mia presenza (lei è bella e giovane: non posso farla aspettare, non pensate male è solo per dormire insieme e farci tante coccole). Un giorno che mi dovesse prendere la voglia continuerò lo sproloquio, magari proponendo qualcosa per costruire una scuola migliore. Ciao a tutti e grazie per la pazienza necessaria per leggere 'sto pappone.

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